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Piazza Navona, insieme alla Befana tornano i Tredicine. E il cibo ha zero punti qualità

On line la graduatoria del bando per la nuova fiera che infiamma le polemiche: risultati ben sotto aspettative e annunci specie sul fronte della qualità dei prodotti. E i nomi dei destinatari non suonano nuovi

L'anzianità vince sulla qualità, e la tradizione (senza rivoluzione) torna in piazza Navona. Qualcosa cambierà per lo storico mercato di Natale, grande assente lo scorso anno per la protesta degli operatori  contro il nuovo bando: banchi dimezzati, niente porchetta e restyling per le strutture, in legno e ferro, non più in lamiera. Ma il cambiamento annunciato alla città è zoppo. 

Diversi assegnatari della graduatoria pubblicata sabato, non suonano nuovi. Tredicine Alfiero, Tredicine Elio, Dino, Tania Donatella.  La famiglia di titolari della quasi totalità di camion bar e caldarrostari del centro, che per anni hanno dominato anche sulla scena di piazza Navona, riprende le sue posizioni. E i punteggi, che dovevano premiare la qualità dei prodotti venduti, dal bio al local al riciclato, tra le novità del bando, sono decisamente bassi per l'unico settore alimentare concesso dalla nuova gara, i dolciumi. 

Qui, ai primi due posti della graduatoria per 12 banchi assegnati troviamo Alfiero Tredicine, appunto, con punteggio 20. Il massimo assegnabile è 50. Considerando che 10 sono per l'anzianità di licenza e altri 10 per la presenza in piazza, la qualità è zero. E l'ultimo passa con 17,5. Meno della metà. 

Qualcosa non quadra, e cozza con gli annunci altisonanti di settembre: "Abbiamo la festa della Befana così come l’avevamo sempre immaginata" dichiarava un'entusiasta presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, presentando alla stampa il nuovo bando. Ma la graduatoria infrange il sogno, e lo stesso minisindaco ammette: "I punteggi sulla base del disciplinare integrativo per la certificazione della qualità della merce non sembrano essere stati assegnati". 

Già, il disciplinare, un documento aggiunto i primi di ottobre dall'ex assessore al Commercio, Marta Leonori, a gara già pubblicata, per garantire che la valutazione dei prodotti rispondesse a criteri dettagliati e tecnici, non discrezionali. Esempio: cosa è biologico e cosa no? Niente andava lasciato al caso, e applicando griglie e numeri studiati ad hoc, la tanto osannata qualità doveva vincere. Ma tant'è, perché la commissione tecnica del I municipio chiamata a valutare le domande arrivate agli uffici, quel disciplinare sembra non averlo mai applicato, almeno nel settore alimentare, forse il più delicato. 

La ragione ufficiale è ancora da chiarire. Forse la difficoltà di interpretazione del "manuale". "Faremo ovviamente tutte le verifiche amministrative del caso sull’esito del lavoro della Commissione, per essere certi che sia stato rispettato in pieno il principio di legalità" aggiungono la presidente Alfonsi e l'assessore al commercio, Jacopo Emiliano Pescetelli. "Il fatto che i punti qualità non siano stati applicati, ha ovviamente aumentato in modo preponderante il peso del requisito dell’anzianità di partecipazione alla Fiera". Un via libera ai Tredicine, e a tutti coloro che ci sono sempre stati, da anni. Gli stessi che hanno ridotto il mercato a un suk di paccottiglia. 

Certo, oggi i requisiti di accesso sono stati effettivamente rivisti. La merce non può uscire dalla tipologia natalizia e i banchi, la metà di quelli concessi nel bando precedente, dovrebbero essere sobri, eleganti. Ma, per chi ci ha messo il cappello, è ancora troppo poco, tanto che ammette la sconfitta. "No, non siamo soddisfatti" dicono Alfonsi e Pescetelli. E non mancano i cittadini indignati. "I nostri dubbi iniziali sono stati confermati, avevamo detto che la gara  avrebbe portato la sopravvivenza ai soliti noti fino al 2024 - dichiara Viviana Di Capua, dell’Associazione abitanti centro storico, che spera nell'intervento del commissario Tronca. "Rivedano al più presto questa situazione, è un bando decennale, non possiamo riconsegnare agli stessi la piazza per dieci anni". 

Attacchi anche dal mondo politico. "Chissà quante risate si stanno facendo i Tredicine" scrive su Facebook Alessandro Giachetti, coordinatore della Lista Marchini per la City romana. "I nostri amministratori municipali - prosegue - ci hanno messo due anni, ma alla fine ce l'hanno fatta, ora è ufficiale, grazie all'opera del presidente Alfonsi e della sua giunta, a Piazza Navona i banchi di Tredicine ce li terremo per i prossimi 10 anni! Alla faccia della discontinuità, ecco l'ennesimo esempio del consociativismo tra i partiti, che di giorno fanno finta di litigare e di notte si spartiscono la città. Avremo meno banchi, forse più belli, ma sempre di Tredicine e con la solita merce di dubbia qualità, che senza alcun controllo sarà venduta ai nostri bambini. Con la riduzione delle postazioni da 115 a 48, temiamo purtroppo a sparire saranno gli artigiani veri. A chi ancora ha voglia di sostenere che Marino è stato cacciato proprio perché contrastava tale illegalità, rispondiamo che il bando, redatto dall'amministrazione era stato pubblicato il 30 settembre, quando Marino era ancora al suo posto. Vergogna".

L'ennesimo scivolone dell'ex sindaco di Roma? E' l'altra questione dibattuta in queste ore. Da un lato chi si limita a guardare le date: il bando, seppur di competenza municipale, è andato on line quando il chirurgo dem occupava ancora la poltrona. Che almeno si prenda la responsabilità politica del flop. C'è chi invece ripropone il solito scenario: gli uffici municipali fanno il danno (un bando pessimo), il paladino della legalità Marino interviene in soccorso con il disciplinare qualità di Leonori, poi se ne va, nel frattempo le graduatorie non escono quando annunciato (fine ottobre) ma un mese dopo. E il disciplinare non se lo ricorda più nessuno. Scenari a parte, resta quel 20 su 50. Insufficienza piena.  E la domanda, lecita: cosa mangeranno i bambini romani pronti ad affollare piazza Navona? 

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