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Venerdì, 19 Aprile 2024
Centro Via Giulia

Pup via Giulia, tra liti e rimpalli di competenze il progetto del giardino è fermo da due anni

In commissione Mobilità il punto sui lavori, mai partiti e impantanati in un complesso iter burocratico che coinvolge più uffici e organi competenti

Tutto immobile da più di due anni. Eppure c'è il progetto e ci sono pure i fondi. Due anni di nulla, per un piano già pronto a cui basterebbe giusto qualche firma. Il giardino di via Giulia, la celebra strada rinascimentale nel cuore del centro romano, doveva sorgere sopra il parcheggio interrato, ma è ancora sulla carta, approvato in Conferenza dei Servizi il 27 maggio 2016 e rimasto bloccato da carte, rimpalli e screzi tra enti. Nel frattempo il pup ha aperto con i suoi 45 posti auto. Il verde però resta abbandonato. 

"Come municipio aspettiamo l'intervento del dipartimento Mobilità che ha competenze sul percorso di approvazione del progetto" spiega l'assessore del I municipio Tatiana Campioni, presente alla commissione Mobilità di oggi, appositamente convocata per fare il punto sul tema. "Ai tecnici capitolini spetta la redazione di una relazione, poi il progetto deve essere approvato da una delibera di giunta comunale". Perché tanto ritardo? "I costi del giardino si sono rilevati molto più alti del previsto - ha spiegato l'architetto Giuseppe Sobia, del dipartimento Mobilità - il primo progetto base valeva 268mila euro, il secondo, quello passato in Conferenza dei Servizi, circa 700mila euro"

Da qui l'idea di non assegnare i lavori direttamente alla Cam, la ditta che ha realizzato il parcheggio e che deve al Comune, come da convenzione, 1 milione e 160mila euro di oneri concessori. Per gli uffici sarebbe preferibile procedere, con quella cifra, all'affidamento del cantiere tramite un bando municipale, almeno per la parte che riguarda strettamente il verde pubblico. Alla Cam spetterebbero invece le parti che possono incidere sul parcheggio: dalle mura di contenimento agli impianti ai movimenti di terra. Lo scorporo del cantiere parrebbe la strada più consona da seguire. E il presidente della commissione Enrico Stefàno sembra avallarla:"L'ipotesi è al vaglio del dipartimento".

Ma il tempo passa e l'attesa infinita scatena il "tutti contro tutti". Il municipio contro gli uffici capitolini e viceversa. La stessa Cam che invita a fare presto: "Noi siamo disponibili a fare quello che ci viene chiesto, ma basta velocizzare perché per noi è un grosso danno d'immagine". E poi i rappresentanti della scuola Virgilio, che per consentire lo svolgimento dei lavori del pup, hanno dovuto restituire 2mila metri quadrati di palestra. "Gli accordi del 2010 tra Comune, Cam, scuola, municipio prevedevano il ritorno dello spazio alla scuola. Parliamo di 1300 ragazzi del liceo che non hanno un posto vicino dove svolgere attività sportiva". A parlare è Daniela Buongiorno, rappresentante del Consiglio di istituto della scuola superiore, delegata dal preside. "Non siamo mai stati coinvolti nel progetto partecipato". Che un'area per lo sport la comprende, ma non delle dimensioni di quella originale. E c'è chi chiede di rivedere il progetto riaprendo la Conferenza dei Servizi, ipotesi che non pare fattibile dato il ritardo già accumulato. 

Insomma, la palla ora passa alla giunta capitolina. Che dovrà decidere come utilizzare gli oneri concessori della Cam. Se metterli o meno a bando e se farlo redigere o meno al parlamentino di via della Greca. Un sogno ancora lontano quello del giardino barocco di via Giulia, sbiadito nelle maglie di un iter burocratico estenuante, di quelli che i romani conoscono fin troppo bene. 

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