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Tavolini, lo stop del Consiglio di Stato: bocciato l'appello dei bar. "Attendiamo tavolo a settembre"

Fiepet Confesercenti: "Questione da discutere a settembre al tavolo promesso da Leonori". L'assessore al commercio del I Municipio: "Nessun intento battagliero contro i negozianti, chiediamo solo il rispetto delle regole"

Piazza Navona, un'altra frenata ai commercianti e ai loro 'tavolini selvaggi' arriva dal Consiglio di Stato. L'appello presentato dai titolari di caffè e ristoranti della celebre piazza romana è stato bocciato. Stesso copione dei primi di agosto. "Gli esercenti dovranno rispettare il piano di massima occupabilità del Comune" esulta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi . E' la fine di un braccio di ferro andato avanti settimane

L'assessore al Commercio del I Municipio, Jacopo Emiliani Pescetelli, è ottimista. "Non credo ci saranno particolari problemi da qui in avanti. A piazza Navona mi risulta che si siano adeguati tutti con la richiesta di permesso provvisorio (qui spieghiamo di cosa si tratta, ndr)". Ora rimane la presentazione ognuno del proprio progetto adeguato al relativo Pmo (Piano di Massima Occupabilità) e i 45 giorni di tempo per l'accettazione del Municipio e la concessione del titolo definitivo.     

L'intenzione comunque è di mantenere il più possibile un clima disteso. "siamo disposti a fare tutti i ragionamenti del caso con gli esercenti - sottilinea Emiliani Pescetelli - non ho accettato l'incarico di assessore al commercio per costringere un negozio a chiudere, o a fargli rimuovere i dehors, specie in un simile momento di crisi, ma alcune vie e piazza storiche di Roma erano al limite della congestione stradale, non potevamo non agire in tal senso. Si tratta semplicemente di stare nelle regole". Sì, ma quali? 

I piani di massima occupabilità, mappatura approvata dal consiglio comunale nel 2011 che stabilisce strada per strada fino a dove possono estendersi ristoranti e locali, non ci sono ancora per tutto il centro storico. Pescetelli ci spiega il perché: "Si tratta di un lavoro enorme, basta pensare che per alcuni piani dalla redazione all'attivazione sono passati anni. La procedura è molto lunga, servono Uffici Tecnici per le misurazione, il parere di Sovrintendenza e Vigili del Fuoco, insomma non è una passeggiata. Per il momento abbiamo i 15 del Dipartimento Città Storica e i 146 del Municipio. 

Trenta di questi devono essere ancora approvati dal consiglio municipale, ne ho chiesto la sospensione momentanea per valutare meglio i contenuti, visto il quadro economico certamente diverso rispetto a quando sono stati redatti. Comunque sì, sono tantissime le vie che non hanno un loro piano. E' stata data priorità negli anni alle zone più critiche, come piazza Navona, Madonna dei Monti, Campo de' Fiori". 

E' vero dunque che tante strade, anzi "tantissime", restano ancora scoperte, molte nel territorio dell'ex XVII Municipio. Via della Conciliazione, piazza Risorgimento, piazza Cavour, solo per citarne alcune. Il che però, specifica Pescetelli, non dovrebbe rappresentare un problema, almeno in linea teorica. "Il fatto che non ci sia un Pmo non vuol dire che i tavolini siano fuori legge, parliamo comunque di commercianti che hanno ottenuto concessioni per l'occupazione di suolo pubblico seppur con le regole vecchie". E che quindi devono essere controllati e sanzionati comunque. Anzi, forse, "se negli anni passati tutti avessero rispettato le proprie occupazioni e ci fossero stati controlli adeguati forse sarebbe stato sufficiente". 

Insomma, il quadro è complesso e, ottimismi a parte, qualcosa fa pensare che il braccio di ferro non finisca qui. A settembre le associazioni di categoria attendono un tavolo sul turismo con l'assessore Marta Leonori, durante il quale chiederanno una serie di modifiche ai suddetti piani. "Non siamo d'accordo con la politica dei ricorsi da parte degli esercenti  - spiegano dalla Fiepet Confesercenti Roma - ma è certo che vogliamo partecipare in prima persona a queste nuove regole, molti dei piani (alcuni a occupabilità zero) non li abbiamo nemmeno visti". 

STRISCE VERDI - E poi c'è la questione strisce verdi per rendere visibile lo spazio concesso ai tavolini. Fabrizio Panecaldo, capogruppo della maggioranza Pd in Campidoglio, ha lanciato la proposta, per adesso solo con un tweet: "Da Settembre Marino impartirà le direttive". Già, ma per chi? Viene da chiedersi, viste le norme zoppicanti che il Municipio sta cercando di ordinare, tra piani bloccati dai ricorsi, misurazioni da approvare o da rivedere, con quali criteri verranno applicati i confini. 

Sarà vincolato solo chi è interessato da un Pmo, creando però un'evidente disparità con altri commercianti che ancora non lo hanno? O le strisce toccheranno anche chi è legato a vecchi criteri ma che magari sta attendendo un nuovo piano?  La questione è più che aperta. 
 

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