"Villa Altieri diventi la biblioteca del rione Esquilino"

Contiene già i 14mila volumi del centro Pino Raina, che si sommano ai 70mila della biblioteca provinciale e all'archivio storico con i documenti dell'amministrazione vecchi di oltre un secolo. Ma non vi si può accedere se non su autorizzazione ed escluvisamente per la consultazione. Insomma, sarebbe una biblioteca perfetta se non fosse per i criteri di accesso troppo rigidi e per gli scarsi servizi offerti. 

Villa Altieri, al civico 47 di viale Manzoni, una biblioteca potenzialmente perfetta ma chiusa, o quasi, alla cittadinanza. Un peccato per un rione che conta otto scuole superiori pubbliche, il dipartimento di Scienze della Formazione dell'università Roma Tre, e nemmeno un luogo dove appoggiarsi per studiare o semplicemente per sfogliare un libro.

Da qui la richiesta di intervento alla presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, tramite un'apposita mozione presentata in Consiglio a firma dei dem Sara Lilli, Livio Ricciardelli, Stefania Di Serio, Davide Curcio. La struttura infatti, inaugurata dal presidente Zingaretti nel 2012 con l'apertura di un centro di ricerca letteraria, linguistica e filosofica, non è realmente aperta all'utenza territoriale. Stando a quanto riportato sul sito di Roma Città Metropolitana effettua solo il prestito interbibliotecario e la consultazione in sede previa autorizzazione. 

"Gli spazi dell'attuale biblioteca risponderebbero facilmente alle esigenze dei cittadini prevedendo modalità di accesso equiparabili alle biblioteche comunali" scrivono i consiglieri. E perché no, nel lungo periodo si potrebbe pensare a "destinare gli spazi inutilizzati della villa a un vero e proprio centro culturale polifunzionale dedicato ai temi dell'interculturalità e multietnicità". Perfettamente in linea con l'anima stessa del rione.