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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Via Urbana, il coro dei contrari: "Non c'è nessuna data e ancora nessun progetto"

Dal comitato per Monti Vivibile alla consigliera dei Radicali, Nathalie Naim, alla capogruppo Pd, Michela Di Biase, si è compattato il fronte del no alla pedonalizzazione, schierato in commissione Mobilità

Non tutti la vogliono. E oggi come due anni fa, il fronte del "no" alla chiusura di via Urbana torna a farsi sentire. Già in prima linea nel 2015 quando i promotori dell'isola ambientale avevano lanciato la proposta (poi respinta da Marino), un gruppo di residenti e commercianti protesta ancora una volta contro il provvedimento di pedonalizzazione del vico monticiano, stavolta voluto direttamente dalla sindaca Raggi.

"Non abbiamo saputo niente prima, nessuno ci ha informato, e nemmeno il dipartimento Mobilità convocato dal I municipio era stato avvisato per tempo". Lisa Roscioni, presidente del comitato per Monti Vivibile, tra i contrari alla rivoluzione della mobilità a Monti, fa presente che in via Capitan Bavastro, durante la prima commissione Mobilità che il 19 settembre ha discusso appositamente di via Urbana, "il 90 per cento dei presenti si è mostrato contrario. Quelli che dicono di appoggiare il progetto stanno solo su internet"

Le ragioni del "no" sono le stesse di un anno fa: la chiusura al traffico di via Urbana non tiene conto delle categorie che resterebbero isolate, dagli anziani ai disabili, la sosta selvaggia che invaderebbe le strade limitrofe al rione, la vita notturna che nelle aree pedonali rischia di attecchire oltremodo. Il che non significa che il comitato sia contrario a una modifica tout court della viabilità. "Noi siamo d'accordo con quanto già detto dalla presidente Alfonsi, vogliamo sì un'isola ambientale, ma solo dopo un attento studio di fattibilità. E comunque sempre prevedendo il transito dei mezzi".

Cosa è emerso dalla commissione? Si è parlato di un ipotetico piano di interventi per rivoluzionare la mobilità del rione, una futura isola ambientale che faccia da modello ad altri quadranti cittadini. Ed è emerso quello che potrebbe essere un primo step: la chiusura dei primi 300 metri entro il 31 ottobre. Ma il condizionale è d'obbligo, tanto che lo stesso presidente della commissione, Enrico Stefàno, ha tenuto a precisare: "Andremo avanti se ci sarà la volontà politica per farlo, cosa al momento da verificare". Dunque, parlare già di un progetto già esistente e pronto a partire è errato. La fase di ascolto delle istanze cittadine è ancora in corso. 

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