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Arriva la norma "anti fast food": ora Raggi ha i poteri di salvare il centro

Il provvedimento si inserisce nella riforma della Pa e consente alla sindaca di esprimersi direttamente sull'apertura di nuovi esercizi commerciali nel perimetro del centro storico

La palla passa ora alla sindaca. Sarà sufficiente una firma di Virginia Raggi per vietare l'apertura dell'ennesima friggitoria accanto alle bellezze monumentali di Roma. Una battaglia quella contro il proliferare senza regole di esercizi alimentari di pessima qualità che residenti, commercianti storici, comitati di quartiere portano avanti da tempo, stanchi delle scarse tutele previste per il "loro" centro storico. E se fino a oggi le liberalizzazioni firmate dall'ex presidente del Consiglio Mario Monti hanno reso tutto possibile, la nuova norma "salva centri" licenziata dal Governo consegna i poteri decisionali, previa consultazione con Regione e soprintendenza, direttamente alla sindaca. 

Giovedì sera il provvedimento è stato inserito nel decreto legislativo Scia 2 attuativo della legge delega di riforma della pubblica amministrazione presentata dal ministro Marianna Madia. D'ora in avanti i sindaci dei Comune d'Italia potranno dire "no" a un nuovo esercizio commerciale se "non compatibili con le esigenze di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale". Tutelare il patrimonio archeologico-monumentale delle città italiane torna dunque in primo piano, dopo le disposizioni inserite nel Codice dei Beni Culturali per allontanare i camion bar. 

Per il Campidoglio dunque cade ogni alibi. Il prossimo fast food americano pronto a occupare un isolato intero di qualche celebre quartiere della città potrà essere fermato. Niente da fare invece per le inaugurazioni già in programma, come quella di Mc Donald's a Borgo Pio. La nota catena di hamburger e patatine fritte sorgerà a pochi metri dalla cupola di San Pietro, con buona pace della cittadinanza per lo più contraria. E nonostante gli appelli, addirittura al Papa

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