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Legambiente ricorda Cernobyl con i mercatini "contaminati"

In occasione del 24esimo anniversario del disastro di Cernobyl Legambiente ha organizzato una serie di iniziative contro il nucleare, tra cui i mercatini "contaminati" a Testaccio, Latina e Rieti

legambienteBanchetto di prodotti alimentari "contaminati", stand informativo, volontari in tuta bianca antinucleare e l'immancabile slogan "Pronti a vincere di nuovo!", per rivendicare il successo dellemanifestazioni contro l'atomo degli anni '70 e '80. A 24 anni anni dal disastroso incidente di Cernobyl, in Ucraina, Legambiente è tornata a mobilitarsi contro il nucleare a Roma, presso il mercato di Testaccio. Nel corso dell'iniziativa sono stati in particolare esposti finti prodotti "contaminati", coltivati nei pressi di un'ipotetica centrale nucleare in esercizio ordinario, a ricordare come i rilasci di radioattività avvengono, pur in piccola quantità, anche col funzionamento normale di una centrale.

Si è concluso così il lungo fine settimana organizzato da Legambiente all'insegna di "Liberiamo l'Italia dal nucleare", con numerose iniziative in tutto il Lazio, per dire che : "il nucleare non solo non è sicuro ma è anche inquinante e costoso - sostiene Legambiente - per cui non garantirà all'Italia il rispetto degli accordi internazionali sui cambiamenti climatici, non ridurrà la bolletta energetica degli italiani né le importazioni di combustibili fossili. Il governo italiano si appresta invece, scavalcando il potere in materia delle Regioni, a rilanciare l'energia atomica in Italia, affermando che le centrali di ultima generazione sono sicure. Mentre nel 2008 l'Agenzia tedesca sul nucleare ha confermato che più si vive vicino alle centrali nucleari e maggiore è il ri schio di contrarre malattie gravi".

"Da analisi condotte da Legambiente, nel 2009, risulta che nei pressi di Cernobyl la contaminazione radioattiva del suolo e del sottosuolo è ancora agli stessi livelli del 1986 - hanno dichiarato Lorenzo Parlati e Cristiana Avenali, presidente e direttrice di Legambiente Lazio-. Dati inquietanti che testimoniano la necessità di continuare a mantenere alta l'attenzione dei cittadini sui rischi ambientali, la sicurezza e i costi delle nuove centrali atomiche, smascherando così le balle raccontate dal Governo. All'Italia e al Lazio serve invece un nuovo modello energetico fondato su efficienza e rinnovabili, secondo quelli che sono gli obiettivi europei, in grado di rilanciare anche economia e occupazione. Dall'ultimo sondaggio Legambiente risulta tra l'altro che il 68% dei cittadini italiani, è per nulla o poco favorevole al ritorno del nuclear e in Italia, soprattutto contrari sono i trentenni, pur non avendo vissuto il dramma di Cernobyl. Chiediamo alla Presidente della Regione Lazio di mantenere le promesse della campagna elettorale, impedendo con precisi atti politici e amministrativi la costruzione di impianti nucleari nel Lazio."

Il Lazio fa parte delle undici Regioni che hanno impugnato la Legge Sviluppo, che esautora le Regioni di fronte alle decisioni circa l'energia atomica, appellandosi al titolo V della Costituzione in materia di poteri del Governo in caso di materie concorrenti con gli Enti locali e aspettano l'udienza calenderizzata per mese di giugno. Legambiente ha inoltre già avanzato la nascita del primo comitato anti-nucleare a Latina, un coordinamento provinciale rivolto a tutti coloro che si oppongono alla riapertura dell'ex centrale di Borgo Sabotino, già sede di una centrale prima del referendum contro il nucleare e dove esiste ancora il problema dello smaltimento delle scorie.

Tra le numerose iniziative contro il nucleare si ricorda, infine, il mercatino di piazza del Popolo a Latina, con la proiezione di un documentario su Cernobyl presso l'Aula Verde in Via Paganini. Venerdì 30 Aprile a Viterbo, lungo il km 5,6 della strada Strada Tuscanese, presso la Officina Belushi, in programma un'altra manifestazione comprendente "mercatino contaminato" e concerto; infine il 14 e 15 maggio, dalle ore 9 alle 17, a Rieti, si svolgerà un altro "mercatino contaminato" in Piazza Vittorio Emanuele, con proiezione di un filmato presso il Cinema Moderno.

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