Sos rifiuti, in centro rientra ma non a Trastevere: "Qui l'emergenza c'è da secoli"

Forse, almeno nel centro storico, la situazione sta migliorando. Anche il I municipio, come del resto tutta Roma, arranca fra i sacchetti dell'emergenza rifiuti. La strada per un rapido ritorno alla normalità sembrerebbe quella giusta, ma alcune zone sono ancora in forte sofferenza. Vedi Trastevere. 

Qui, per stessa ammissione della presidente Sabrina Alfonsi, il servizio è stato depotenziato per sopperire alle richieste del vicino quartiere Prati, al collasso tra cassonetti stracolmi e rifiuti a terra. L'Ama ha dato garanzie "che si provvederà anche lì". 

Ma la coperta, si sa, è corta. E intanto le strade restano a sporche. All'ingresso per disabili della scuola elementare e materna Regina Margherita di via Anicia addirittura non si passa. Spazzatura e sacchetti lacerati e aperti davanti alla porta impediscono il passaggio. 

In realtà, come ci spiega Grazia, residente nel quartiere da decenni, il problema rifiuti a Trastevere non è una novità. "Qui che il porta e porta è completamente fallito lo sappiamo tutti, lo sa anche il Municipio ma ancora nessuno si è attivato per cambiare niente, siamo nella sporcizia continuamente, soprattutto è colpa dei ristoratori che lasciano i sacchetti in strada agli orari che vogliano, se poi i camioncini non possano per giorni basta fare due più due". 

Già, nel rione gli operatori Ama passano dalle case per svuotare i bidoni secondo dei calendari forniti dalla municipalizzata. Cosa non funziona? Negozi che non differenziano come dovrebbero, condomini in lotta per accaparrarsi uno spazio dove posizionare i sacchetti in attesa del ritiro, impossibilità per questioni di spazio di tenere nell'abitazione i bidoncini, multe a tutti i condomini per colpa di uno solo. E gli immancabili topi che spuntano sui marciapiedi. Uno spaccato tra inciviltà e disorganizzazione che va ben oltre l'emergenza di questi giorni.