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Fabbrica delle bambole a rischio chiusura: interviene il Comune

La storica bottega di via Magnanapoli è a rischio sfratto: ieri l'intervento del Comune ha scongiurato l'esecuzione. L'assessore Bordoni: “Faremo il possibile per difenderla”

bottega"Vogliono chiudere la nostra bottega, un pezzo di storia della nostra Roma, per farci forse una sede politica o un pub". E' quanto affermano Pierina Cesaretti e il marito, titolari della famosa bottega di via Magnanapoli, “La fabbrica delle bambole”. Ieri doveva essere eseguito lo sfratto e puntuale l'ufficiale giudiziario si è presentato, trovando però ad aspettarlo anche il presidente della commissione cultura Federico Mollicone e l'assessore al Commercio Bordoni.

Lo sfratto presenta molti lati “oscuri”. In sostanza lo stabile che ospita la storica bottega romana è stato venduto da un'azienda di proprietà del Comune, “Risorse per Roma”, ad un privato, “Casa 3000 srl”. Nel 2001 però, con la delibera 139, si stabiliva che la fabbrica delle Bambole era un negozio storico, diventando così negozio inalienabile. Nel passaggio da Risorse per Roma a Casa 3000 il locale che ospita la bottega storica è stato offerto agli attuali gestori che hanno presentato regolare offerta di prelazione. Per un cavillo burocratico la richiesta è stata però rigettata e la proprietà del locale è passata a Casa 3000.

Casa 3000 che ora ha deciso che rivuole il locale e, nonostante i gestori siano in regola con i pagamenti ed il negozio sia un simbolo per Roma e per il quartiere, ha deciso di sfrattare la Clinica. “Per farci una sede politica o un pub”, denuncia la signora Cesaretti.

Ieri l'intervento dell'ufficiale giudiziario è fallito anche per l'intervento delle autorità, Bordoni e Mollicone. “Faremo il possibile per difendere la Bottega delle Bambole e tutte le altre botteghe storiche della città”, ha dichiarato l'assessore Bordoni. “La scomparsa delle botteghe di artigiani è un fenomeno che vogliamo scongiurare, produce un danno al tessuto commerciale della città e soprattutto porta alla perdita delle antiche tradizioni artigianali e culturali del nostro paese”.

“L’Amministrazione – ha spiegato Bordoni - oltre ad accertare i termini del rapporto di locazione che coinvolge i Signori Cesaretti e la proprietà dell’immobile, ha avviato tutte le verifiche opportune con la Questura di Roma e attraverso il Gabinetto del Sindaco con la proprietà dell’immobile al fine di trovare una soluzione a questa vicenda che è il risultato di anni d’inerzia della precedente Amministrazione. Infatti, sotto la Giunta Veltroni il Comune di Roma nel 2007 ha proceduto alla vendita dell’immobile ignorando le tutele previste dalla delibera C.C. 139/97 per i negozi storici di Roma”.

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