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Fori Imperiali pedonali: "Un referendum? Già lo abbiamo, sono le mie elezioni"

L'opposizione, municipale e comunale, vuole un referendum popolare sul progetto di pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Marino: "I romani hanno già scelto". E intanto in via Petroselli continua il confronto

Rivoluzionario nell'idea di mobilità che lo sorregge, ma potenzialmente dannoso sul fronte traffico e mobilità. Tra proposte, attacchi, richieste e, alla fine, confronti, il dibattito sui Fori Imperiali sta diventando giornaliero. Dall'annuncio del primo cittadino in campagna elettorale ai primi cantieri aperti su via Labicana sono passate poche settimane. 

Per molti un tempo insufficiente per buttare giù il progetto come si deve. E le voci perplesse si levano a ogni annuncio, a cori alterni tra residenti, opposizioni e associazioni territoriali. Di ieri un consiglio municipale richiesto dal centro destra per esprimersi nuovamente sul cantiere targato Marino, con tanto di relazione di un ingegnere di Agenzia per la Mobilità. 

TRAFFICO - "L'aumento del traffico sarà moderato su via Salvi e via degli Annibaldi, su via Labicana verranno deviati circa 1500 veicoli e si perderanno una trentina di posti auto. Per quanto riguarda via Merulana il problema sarà gestire il rispetto dei divieti di sosta. Sul tratto a rischio prevediamo un aumento dei veicoli tra il 25 e il 30%". Questi i nodi chiave. Il traffico aumenterà, e non si può evitare. Piuttosto, sarà necessario mettere in campo tutte le accortezze possibili per attutire il colpo.

PISTA CICLABILE - Per questo l'ingegnere ci tiene a precisare: "Con l'assessore comunale alla Mobilità, Guido Improta, stiamo studiando un piano di divieto di accesso al centro per i bus turistici, che già da agosto non potranno accedere a piazza del Colosseo, né imboccare via Merulana venendo da via dell'Amba Aradam". Altra questione 'calda' riguarda i ciclisti. Prima il 'no' alla pista su via Labicana con annessa pedalata di protesta annesse, poi il passo indietro del sindaco e le polemiche di chi la bici non ce l'ha: "Il marciapiede è troppo stretto, non è possibile". 

Ma infatti lo stesso ingegnere corregge il tiro di Marino: "Al massimo ci potrà essere una corsia, perché il marciapiede di via Labicana, in alcuni punti largo solo un metro e trenta, non permette nulla di più". Insomma, i cantieri sono partiti, via dei Fori è transennata ma ancora è tutto in divenire e i possibili aggiustamenti sono sempre dietro l'angolo. 

IL VIDEO DEL PROGETTO

MAGGIORANZA - "Presenteremo una mozione nella quale diamo un parere positivo al progetto -ha annunciato la consigliera di maggioranza Antonella Pollicita - ma chiediamo di non ignorare le criticità emerse finora, per portare a termine un'iniziativa che nasce da una visione migliore della città". La mozione non è stata votata ieri per mancanza di tempo. Il tutto è rimandato al consiglio del 25 luglio. 

Detto questo la presidente del municipio, Sabrina Alfonsi, ci tiene a sottolineare l'operazione "di trasparenza" fatta nell'aver accettato l'incontro col tecnico richiesto dall'opposizione: "Le regole non ce lo imponevano ma abbiamo voluto impegnarci in un atto di trasparenza". 

OPPOSIZIONE - E proprio l'opposizione ha un'idea precisa su come sbrogliare la matassa: un referendum popolare che spazzi via i 'se' e i 'ma'. L'ha chiesto per primo il consigliere di centro destra Sergio Marchi, candidato sconfitto alla presidente di via Petroselli, l'ex sindaco Alemanno e l'ex vice Belviso. Proposta esclusa da Marino: "Il referendum è stata la mia elezione. E anche sul voto promosso online da Marchi è favorevole l'80%".

L'ASSEMBLEA PUBBLICA

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