Siria, domani all'Europride i Radicali ricorderanno Amina

"Libertà per tutte le Amina sconosciute, arrestate e torturate", "Assad, ferma il massacro". Con questi slogan, scritti su cartelli appesi al collo dei manifestanti, si è svolto oggi davanti all'ambasciata siriana a Roma un sit-in organizzato dai Radicali per protestare contro il presunto arresto della dissidente siro-americana Amina Abdallah, autrice del blog 'A gay girl in Damascus' (la cui esistenza è stata peraltro messa in dubbio da alcuni tra i principali media internazionali).

"A noi non interessa se Amina esiste o no, a noi interessa che in Siria c'é un regime dittatoriale e criminale", ha affermato Sergio Rovasio, segretario dell'associazione Certi Diritti che, assieme all'associazione 'Pianeta Viola' ha aderito alla protesta. "Stiamo manifestando contro dei sicari della democrazia reale", ha evidenziato il leader dei Radicali Marco Pannella, ricordando che "fra i centinaia e centinaia di assassinati in Siria, vi è chi è senza sepoltura e chi senza nome". Durante la protesta è stato più volte sottolineato come ci siano "migliaia e migliaia di Amina di cui nessuno sa nulla e di cui il regime si rende responsabile".
La blogger omosessuale sarà inoltre ricordata domani all'Europride. "Il carro radicale sarà dedicato in particolare alla memoria dell'attivista gay ugandese David Kato Kisule, assassinato in circostanze ancora da chiarire, e alla blogger Amina che - esista o meno - con il suo blog è riuscita in qualche modo a squarciare un'ulteriore cappa di silenzio che era caduta su quanto avviene in Siria", ha spiegato il senatore radicale Marco Perduca, sottolineando che il governo italiano, "che ha sempre tante attenzioni per la cristianofobia, è molto meno attento all'omofobia ed ai diritti alla salute della comunità omosessuale" ogni volta che il tema è oggetto di dibattito alle Nazioni Unite. (Fonte ANSA)