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Scontri del 14 Dicembre: i commercianti e i danni ancora non risarciti

I negozi danneggiati hanno dovuto fronteggiare da soli i danni, a dispetto delle rassicurazioni del Comune. L'ottica Spiezia ancora aspetta il risarcimento

imgp2608Il 14 Dicembre 2010 gli scontri, il giorno dopo le rassicurazioni e la solidarietà del sindaco ai commercianti, ai turisti e a quanti erano stati danneggiati.
Il 9 Giugno infine la sentenza per gli otto imputati: tutti assolti per non aver commesso il fatto. Ma il ricordo di quanto successo quel giorno rimane, soprattutto tra i commercianti che si sono visti costretti ad abbassare le saracinesche e a rimanere intrappolati nei propri negozi, temendo danni all'attività e a loro stessi.

E infatti i danni per alcuni ci sono stati, soprattutto nella zona di Largo S. Carlo al Corso, visto che proprio lì il corteo si è fermato a causa del blocco della polizia. Il negozio Geox, per esempio, ha subito la rottura di una piccola parte della vetrina a causa di un petardo:"Proprio la settimana dopo gli scontri, giusto davanti al negozio, è stata messa una panchina. E' stata una fortuna perchè, se l'avessero istallata qualche giorno prima, sarebbe stata sicuramente utilizzata per sfondare i vetri".

Il danno di lieve entità è stato subito riparato, nessuna richiesta di risarcimento al Comune, la direzione centrale della catena ha preferito fare da sola, soprattutto per accellerare l'iter. Stessa situazione per Stefanel, poco distante: il negozio è stato quello che, nella zona, ha subito il danno più grave, una vetrina completamente distrutta.

imgp2609"Abbiamo preferito fare tutto noi con l'assicurazione senza chiedere nulla al Comune, e abbiamo risolto tutto in poco tempo". Solo lanci di uova contro le vetrine, invece, per Tally Weijl: il giorno seguente, un'accurata pulizia ha riportato tutto come prima. Nelle vie adiacenti, tanta paura ma nessun danno, eccetto i lanci dei tavolini di alcuni ristoranti a via della Croce.

Non è andata così bene invece per l'ottica Spiezia in via del Babuino, probabilmente uno dei negozi che ha subito i danni più ingenti, divenuto il simbolo dei disordini del 14 Dicembre. Quel giorno i manifestanti si trovavano in piazza del Popolo, proprio all'imbocco di via del Babuino: i poliziotti hanno cercato di farli indietreggiare e loro hanno reagito con violenza. Sono state bruciate quattro auto: un Alfa della Polizia, una Opel, un furgone della Finanza ed una Fiat Panda, utilizzata dagli operai del Comune.

Le auto bruciate si trovavano parcheggiate proprio davanti al negozio di ottica: l'incendio ha mandato in frantumi le due vetrine, distruggendo ben 160 paia di occhiali, per un valore (comprese le vetrine) di 20.000 euro.

La quiete dopo la tempesta: il centro di Roma dopo gli scontri - foto di Carlo A. Zaccagnini

Il proprietario, Alessandro Spiezia, presidente dell'Associazione Italiana Ottici, ricorda bene quei momenti: "Mi trovavo dentro al negozio e non sono riuscito neanche ad uscire per abbassare la saracinesca: la paura è stata tanta perchè l'interno è piccolo e sarebbe bastato poco per farsi del male. Fortunatamente, dopo pochi minuti sono arrivati i Vigili del Fuoco".

Il giorno dopo, il sindaco Alemanno e Gasperini, il delegato per la tutela e la valorizzazione del centro storico, hanno fatto visita ai commercianti e proprio a Spiezia hanno promesso che il Comune si sarebbe fatto carico dei danni. L'ottico ha quantificato le perdite, i soldi spesi per le due vetrine nuove, e ha inviato la fattura al Comune, ma ancora a distanza di sei mesi tutto tace.

L'assoluzione degli imputati, poi, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e Spiezia è sempre più deluso e frustrato. "Avrei potuto fare il furbo, come fanno tanti, approfittarmene e gonfiare il danno, e invece no: sono stato onesto e non ho chiesto nulla di più di quanto mi spettava [....] contatto regolarmente il delegato Gasperini per telefono, ma il risarcimento ancora non arriva, mi si dice di aspettare la fine del mese per il bilancio e poi non succede niente". "Sono stato l'unico- continua Spezia- a subire questi danni, il risarcimento quindi era minimo e invece, fino ad ora, ci sono state solo promesse".

Fuori dal negozio, i danni sono ancora visibili: l'insegna bruciata, i san pietrini (quelli che non sono stati divelti) pure, ed una colata di cemento ad intermittenza per coprire i vetri fusi sul marciapiede. Spiezia chiama ancora una volta Gasperini, che rimanda alla fine del mese, con la speranza che si riferisca a questo.

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