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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cibo e bevande accanto ai giornali: il I Municipio dice no

La City ha espresso parere contrario alla mozione avanzata dalla lista civica Marino in Campidoglio. No alla possibilità di vendere cibo e bevande nelle edicole: "Il centro storico non ne ha bisogno"

No del I Municipio alle edicole 'allargate'. Il Consiglio di via della Greca ha espresso questa mattina la contrarietà alla mozione proposta dal Campidoglio, frenando sulla vendita di cibi e bibite nei chioschi di giornali. Comprare una lattina di aranciata insieme al quotidiano?​ Il rischio è una crescita esponenziale del 'fenomeno camion bar'. 

"Il centro di Roma non ha alcun bisogno di altre realtà commerciali all'aperto che attirino orde di turiste in strade e piazze storiche. Abbiamo camion bar, tavolini e dehors". Che, per il capogruppo Pd della City, Tommaso Giuntella, bastano e avanzano. E va bene che le edicole fanno parte della categoria di commercianti che più sta vivendo la crisi, "ma non crediamo sia questo il modo migliore di affrontarla". Tutti d'accordo con la maggioranza, tranne M5S che si è schierato dalla parte degli edicolanti, esprimendo l'unico parere favorevole alla mozione. 

Motivo? Ce lo spiega il capogruppo M5S, Tiziano Azzara. "Le edicole stanno morendo così facendo la politica se la prende con i più deboli senza assolutamente risolvere problemi legati al decoro. In Italia chiudono 4 edicole al giorno". 

E comunque il problema per Azzara non sussiste dal momento che "la mozione in oggetto non prevede nessun tipo di allargamento fisico della struttura nè somministrazione di cibo ma solo rivendita di prodotti". Insomma, non avrebbe niente a che fare con un chiosco.   

LA MOZIONE - La mozione presentata dal capogruppo della lista civica Marino, Luca Giansanti e approvata, il 29 Ottobre, in Assemblea capitolina, arriva oggi in Commissione Commercio. La proposta prevede che le edicole possano vendere anche prodotti alimentari non deperibili che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione: bevande preconfezionate e pre-imbottigliate con esclusione tassativa di alcolici e superalcolici, latte e prodotti derivati. 

L'idea, neanche a dirlo, non piace ai commercianti, che temono la concorrenza. Durante l'incontro in Commissione Commercio si è espresso chiaramente a proposito Claudio Pica, il direttore dell'Associazione Esercenti Bar e Gelaterie di Roma. 

"Non si può fare una guerra tra poveri sotto la scure della crisi del sistema della vendita dei giornali - spiegava - la crisi colpisce gli edicolanti, per via del crollo della vendita dei prodotti editoriali, ma anche i Pubblici Esercizi non se la passano bene con una diminuzione degli incassi di circa il 15-20%. Noi, per esempio, subiamo l’assalto dei distributori automatici e nei bar si va sempre meno". 

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