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Esquilino, il comitato insiste: “Il vero problema è l'abusivismo”

Alessandro Vallocchia, portavoce del Comitato Esquilino – Roma Caput Mundi: “La delibera di Bordoni è ottima, ma nell'immediato bisogna agire contro l'abusivismo. Solo così si rilancia il made in Italy”

“La delibera “pro Made in Italy” varata dall'assessore Bordoni è ottima, ma occorre una stretta efficace contro l'abusivismo che è la vera piaga dell'Esquilino”. A parlare è Alessandro Vallocchia, portavoce del Comitato Esquilino – Roma Caput Mundi che abbiamo interpellato per chiedere la propria opinione in merito alla possibilità di aumentare i locali notturni all'Esquilino apparsa oggi su alcuni quotidiani.

“L'aumento dei locali notturni non è la priorità del quartiere”, spiega Vallocchia. “Non è aumentando i locali che si diminuisce il degrado della zona che anche la notte andrebbe normata e razionalizzata”. Vallocchia fa riferimento ad alcuni locali che dovrebbero chiudere alle 2 ed invece puntualmente alle 6 del mattino sono ancora aperti e che allungano la lista di situazioni di illegalità commerciale presente nel quartiere. “Oppure” continua il portavoce del Comitato Esquilino, “possiamo parlare dell'area antistante l'Ambra Jovinelli che puntualmente è in mano a sbandati e ricettacolo di sporcizia e bottiglie vuote. Però tutto questo non è prioritario”.

Prima ancora di discutere su locali nuovi e vecchi, da aprire o da chiudere, Vallocchia afferma la necessità di combattere l'abusivismo e l'illegalità commerciale che è alla base del degrado delal zona. “Questo nell'ottica di rilanciare le botteghe alimentari di stampo italiano, oppure attività imprenditoriali che valorizzino il made in Italy o ancora laboratori artistici”, spiega Vallocchia.

In questo senso il comitato del quartiere plaude alla delibera dell'assessore Bordoni e quando gli chiediamo se non pensa, come affermano anche alcuni consiglieri del PD, che si tratti di una delibera che non incide sulla situazione attuale, afferma: “Nel quartiere ci sono oltre 300 attività abusive. Se si agisse su queste attività, che sono illegali anche in base alla precedente normativa, il quartiere potrebbe essere liberato di gran parte del suo degrado. Tutti sanno che ci sono call center che vendono in realtà alcolici o che ci sono magazzini che in realtà lavorano come veri e propri negozi. Tutti lo sanno, in pochi scoprono qualcosa ed anche quando questo succede (vedi la finanza che accerta 60 attività illegali ndr) non avviene nulla di concreto”.

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