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Esquilino Esquilino / Via Ricasoli

Fermato dalla polizia aggredisce agenti e prova a rubargli la pistola, poi danneggia due auto

E' accaduto nella zona dell'Esquilino, a due passi da piazza Vittorio Emanuele II

Ha prima aggredito gli agenti, poi ha provato a rubargli la pistola, non pago ha quindi danneggiata un'auto ed una volante della polizia. Le violenze in pieno giorno, poco prima delle 16:00 di lunedì 7 ottobre, nella zona dell'Esquilino. 

Qui, una pattuglia di agenti del locale commissariato stava transitando su via Ricasoli, traversa di piazza Vittorio Emanuele II, quando hanno notato la presenza di un gruppetto di persone intente alla compravendita di oggetti di dubbia provenienza, che, alla loro vista si è allontanato velocemente. E così i poliziotti hanno deciso di procedere ad un controllo più accurato riuscendo a bloccare un cittadino nigeriano di 28 anni, con precedenti di Polizia. 

Lo straniero ha iniziato improvvisamente a dare in escandescenza colpendo gli operatori di Polizia. Nella colluttazione ha anche tentato di disarmare uno degli agenti non riuscendoci. Dopodichè, ha danneggiato un’ auto parcheggiata e successivamente anche una volante. 

Grazie all’ausilio di altre pattuglie intervenute sul posto, i poliziotti sono riusciti a mettere in sicurezza l’uomo riportando  ferite per le quali sono dovuti ricorrere a cure mediche. Accompagnato negli uffici di Polizia lo straniero è stato arrestato.

In relazione all'accaduto sono poi arrivate le dichiarazioni di Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap): "Avrebbe potuto prendere un'altra e ben tragica piega quello che è accaduto ieri a Roma in zona Esquilino. A pochi giorni dall'immane tragedia di Trieste, un altro collega ha rischiato la vita a causa di un nigeriano che lo ha aggredito tentando di sottrargli la pistola di ordinanza. Solidarietà al collega e complimenti per la prontezza con la quale ha affrontato la situazione". 

"Non c'è rispetto per la vita umana. L'intento di sottrarre l'arma a un poliziotto, presuppone l'intenzione di uccidere. Il mio collega ha avuto 10 di prognosi ed è riuscito ad evitare il peggio. Abbiamo bisogno di tutele per chi è operativo in strada. Il taser - prosegue Paoloni - avrebbe sicuramente evitato un contatto ravvicinato e avrebbe permesso di immobilizzare il balordo. Se fosse riuscito a sottrarre l'arma e avesse sparato? Oggi piangeremmo l'ennesimo collega".
 

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