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Monti, l'isola ambientale Argiletum finisce in Procura: "Si accerti danno erariale"

L'esposto è stato presentato dal Comitato abitanti Monti: "Questo progetto di pedonalizzazioni commerciali è una truffa ai danni del quartiere"

Dalle proteste in piazza, alle 1171 firme portate in Campidoglio, ai magistrati della Procura. Il rione non molla. E contro il progetto di isola ambientale voluto dalla giunta Raggi presenta un esposto in Tribunale. Venticinque pagine firmate dal Comitato abitanti Monti per dire no alla pedonalizzazione di via Urbana, via Madonna dei Monti, via Leonina. "Si chiede di verificare se i funzionari e dirigenti competenti si stiano rendendo responsabili di danno erariale - si legge nel testo - e se stiano operando abusando del loro ruolo e adottando decisioni che travalicano quelli che sono gli interessi dei residenti anche sotto il profilo della tutela della loro salute". 

I perché della denuncia ai giudici

Per quale ragione si parla di "danno erariale"? Nelle strade interessate dagli interventi, negli ultimi due anni, sono stati effettuati dei lavori di riqualificazione. In via Urbana sono stati spesi 50mila euro nel 2015 per installare i parapedonali su entrambi i lati, disincentivo alla sosta selvaggia, in seguito alla bocciatura della richiesta di chiusura al traffico della via, allora avanzata da un gruppo di cittadini e commercianti. E ancora in via Leonina "è stato interamente rifatto il manto stradale, la segnaletica e i percorsi protetti", idem per via Madonna dei Monti. E "anche uno dei due tratti di marciapiede interessato dal progetto in via dei Serpenti è stato da poco rifatto dal Comune stesso su richiesta del I municipio". 

Al contrario, "marciapiedi e vie del rione gravemente dissestati, con buche, voragini, non rientrano nel progetto" (vedi via in Selci, via del Boschetto e via dei Capocci). Dunque, "si ritiene che lo stanziamento di circa 700mila euro per pedonalizzare una sola parte del rione potrebbe meglio essere destinato". Detto ciò, non solo "i due quadranti in cui il progetto del Comune vorrebbe intervenire sono proprio quelli in cui la mobilità è perfettamente equilibrata secondo i paramentri del Piano Generale del Traffico Urbano", ma il flusso di mezzi privati verrebbe aggravato "come riportato nel parere del 2015 della polizia Locale" proprio in quelle vie dove già congestionato e ostaggio di sosta illegale. 

"Via libera a movida e tavolini"

Altra motivazione chiave della contrarietà al progetto è il via libera a tavolini e dehors per ristoranti e locali che affacciano sulle strade da pedonalizzare. "Gli unici ad agevolarsi dell'approvazione del progetto Argiletum, sulla base dell'esperienza di questa città e che difficilmente può essere smentita, sarebbero di fatto i gestori di locali commerciali e coloro che praticano la vendita abusiva di merci, liberi di invadere con tavolini o bancarelle di fortuna delle nuove vie pedonali del centro storico". Tanto più che la chiusura al traffico riguardarebbe "le vie regolamentate dal Piano di Massima Occupabilità". Senza contare "le postazioni di scarico e carico merci previste per ausilio degli artigiani in via Cavour, insufficienti e impraticabili per coloro che lavorano nella zona che devono trasportare materiali pesanti". E poi ci sono i posti auto, "limitati a 79 postazioni, a fronte dei 1687 permessi richiesti". Insomma, il piano, per i denuncianti, è da  stralciare.

"Un progetto truffa"

"Il nostro esposto mette in evidenza tutti gli errori e le contraddizioni di un progetto di pedonalizzazioni commerciali che noi riteniamo una vera e propria truffa ai danni dei rione e dei suoi cittadini - dichiara Luca Ronchi, presidente del Comitato Abitanti Monti - di fatto viene usata la parola "pedonalizzazione" per far saltare ogni vincolo e tutela del centro storico. la maggioranza del rione non accetta la trasformazione delle sue strade in un percorso commerciale dedicato al turismo di massa". 

A commentare l'esposto anche la portavoce del Coordinamento dei Comitati di Monti che fanno muro all'isola Argiletum, Lisa Roscioni. "Il progetto sta suscitando fortissime reazioni in tutta la comunità del rione. I vari comitati e anche singoli cittadini si stanno attivando su vari fronti, un'associazione del rione ha presentato l'esposto in Procura e siamo interessati a vedere gli esiti. Da parte nostra continuiamo a lamentare la latitanza e sordità dell'amministrazione comunale, che non ci ha neanche risposto alla lettera che accompagnava le 1.171 firme dei contrari".


 

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