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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Monti Centro Storico / Piazza di Spagna

Trinità dei Monti: birre e cartacce sulle scale, tanto pulisce l'Ama

Trinità di Monti lasciata in balia dei rifiuti: sugli scalini bottiglie e lattine vuote, cartacce, giornali letti e dimenticati qui da tutti quelli che da tante parti del mondo vengono ad ammirarla

Campo Marzio culla del centro storico che si ramifica tra le vie dello shopping e che conduce trionfalmente fino a piazza di Spagna e la scalinata di Trinità dei Monti che, a qualunque ora, raccolgono turisti e, inaspettatamente, un mare di sporcizia. Per accorgersene basta passare lì la sera e scoprire che quasi nessuno, tra quelli seduti sugli scalini, si preoccupa di gettare in un cestino quanto ha consumato, lasciando il paesaggio coronato di rifiuti.

E' quasi mezzanotte e il brulicare di persone tra via dei Condotti, via Frattina e via Borgognona si è spento con l'abbassarsi delle saracinesche dei negozi e, per la strada, rimane a godersi il fresco e il panorama qualche coppia e diversi gruppi di persone; per lo più turisti.
Piazza di Spagna e la scalinata di Trinità dei Monti però rimangono ancora pullulanti di gente, tanto da creare un forte divario tra le stradine silenziose lì accanto e la vivace presenza, quasi fissa, dalla piazza alla cima della scalinata.

Sporcizia a Trinità dei Monti



C'è il pienone qui: persone di tutte le età, di tante nazioni diverse, per lo più sopra i 25, trascorrono la serata sui gradini, ammirando la Barcaccia, torcendo il collo all'indietro verso la chiesa della S.S. Trinità dei Monti per tornare poi a fissare ancora piazza di Spagna. Accanto a loro, però, lì sulle scale, è pieno di sporcizia: cartacce, lattine, ma soprattutto bottiglie lasciate dai tanti che da tante parti del mondo vengono a vedere questo squarcio di Roma.
La piazza cantata da Pavese e la scalinata tanto amata da D'Annunzio e che tutto il mondo ci invidia, sembra essere insidiata proprio da chi viene ad ammirarla. E' un continuo stappar bottiglie che, una volta terminate, vengono abbandonate sugli scalini, le carte a terra non si contanto, le lattine vuote abbondano e, spesso, sono lasciate sui cornicioni; qualcuno abbandona in terra anche le vaschette in alluminio in cui ha cenato.

Salendo fino in cima lo scenario è sempre lo stesso: lingue, dialetti nostrani e nazionalità diverse che si intrecciano e il mucchietto di bottiglie e rifiuti che ciascuno lascia accanto a sé. C'è chi ne fa anche un business e armato di buste di plastiche vende lattine ai turisti. Tutto questo sembra un'abitudine consolidata tant'è che a un certo punto arrivano gli uomini dell'Ama e, con fare abitudinario, cominciano a pulire. Ci avviciniamo a una di loro chiedendole se ogni sera trovano tutta questa sporcizia, la risposta è semplice e rassegnata: "Abbiamo i turni e ogni tot di ore torniamo qui a pulire, ma tanto è inutile, dopo un'ora è sporco come prima. Sulle scale lasciano di tutto, nessuno usa i cestini".

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