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Monti, al via lo sportello per le vittime di violenza e stalking

L'iniziativa presso la parrocchia di Santa Maria ai Monti. Presente per l'inaugurazione la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi

Ha avuto luogo oggi, presso la chiesa di Santa Maria ai Monti, la presentazione del progetto Fiore di Loto, grazie a cui prenderà vita lo Sportello di orientamento per le vittime di violenza e stalking. L'incontro è stato promosso dalle Acli di Roma e provincia e da Libera mondo, associazione a tutela dei diritti delle persone. Sensibilizzare sul tema della violenza, fornire assistenza gratuita, con supporto psicologico e legale, garantendo la massima riservatezza alle vittime di violenza, per favorirne la piena rinascita personale e sociale, sono questi gli scopi della campagna promossa stamattina. 

Presenti all'incontro don Francesco Pesce, parroco della chiesa, Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, Sabrina Alfonsi, presidente Municipio Roma I centro, Maura Cossutta, responsabile dello Sportello antiviolenza presso l'ospedale San Camillo, Emanuela Bozzi, ispettore capo responsabile della sezione Violenza sulle donne della Polizia di Stato, il vice perfetto Rita Piermatti, Luca Serangeli, presidente Us Acli di Roma, Luigi Accattoli, giornalista e scrittore vaticanista, Faida Di Santo, vice presidente e responsabile coordinamento donne delle Acli di Roma, Eleonora Appolloni, avvocato e presidente dell'associazione Libera mondo e Clara Margiotta, psicologa e psicoterapeuta. Due gli obiettivi fondamentali del progetto: fornire accoglienza e dare ascolto a chi ne ha bisogno.

Lidia Borzì nel presentare l'iniziativa, ha dichiarato: "Questo sportello di accoglienza è il primo del comune di Roma ad essere aperto in una parrocchia. Vogliamo ricordare che il nostro servizio è aperto a tutti, metteremo a disposizione un'esperta in campo giuridico e una psicoterapeuta. Abbiamo scelto un luogo vicino alla metropolitana, per poter permettere alle donne di tutte le periferie di raggiungerci. Vogliamo accogliere le vittime di violenza, in tutte le sue forme e sfaccettature; questo sportello vuole essere una porta sociale contro il femminicidio, fenomeno in continua crescita, che rappresenta una ferita enorme della nostra società. La morte per mano di un familiare e' la prima causa di decesso di donne, di età compresa tra i 16 e i 44 anni"

La Borzì dopo aver ricordato Sara di Pietrantonio, la 22enne romana uccisa nel maggio scorso dal proprio fidanzato, ha concluso: "Dobbiamo risposte a tutte le donne che hanno bisogno. Il nome di questo progetto non e' casuale: il fiore di loto rappresenta la rinascita, una nuova vita autentica, lontana dalle violenze, che vorremmo iniziasse per tutte coloro che ne sono stati vittima". 

Sabrina Alfonsi è in seguito intervenuta ricordando il valore dei modelli di relazione improntati in modo sano: "L'importanza di istituire un centro di accoglienza in una parrocchia è un segno tangibile di un modello sano di famiglia, ed è questo il modello che difendiamo. La catechesi di Papa Francesco sta trovando il suo riscontro in una donna, Lidia Borzì, che sta sensibilizzando la nostra città su questo difficile tema. Potremmo combattere la violenza solo una volta raggiunta la piena parità di diritti e di genere, perchè dove c'è dipendenza economica o affettiva, può nascondersi violenza. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia la realtà, ammettendo che spesso tutto questo avviene all'interno delle mura domestiche, e che spesso le vittime sono proprio delle minori. La violenza inizia in modo subdolo e sottile, si nasconde dietro le abitudini e porta le donne a sentirsi colpevoli di qualcosa di cui invece sono vittime".

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