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Testaccio Testaccio / Via Nicola Zabaglia

Campo Testaccio, dai trionfi giallorossi agli spogliatoi per senzatetto: "Marino intervenga"

Tutto è cominciato con i cantieri del Pup di via Zabaglia, partiti nel 2010 e mai finiti per ritardi accumulati nel rilascio di autorizzazioni. Oggi è abbandonato

Ospitò le prime glorie giallorosse, il primo scudetto del '42 e un 5 a 0 con la Juve che non si dimentica. Un pezzo di storia dell'As Roma che oggi sotto sterpaglie, bottiglie e lamiere, fa trasalire gli ultras di vecchia data. Il campo Testaccio, tra via Zabaglia e via Caselli, non ha più niente degli albori: passato nel '68 in concessione alla As Testaccio e riqualificato nel 2000 con tanto di giardini e centro sportivo multifunzionale, è 'morto' da 6 anni. 

Nel 2010 sono partiti i cantieri per il Pup di via Zabaglia voluto da Veltroni nel 2007. Partiti e mai arrivati a fine. Nel progetto era compresa anche la risistemazione dell'intera struttura, campo compreso, e anche questa non ha mai preso il via. Un impasse causato da una serie di ritardi a catena cCampo Testaccio 1-2on autorizzazioni mai rilasciate, vedi il nullaosta per l’inquinamento acustico e quello per il collettore fognario.

La scorsa amministrazione provò a sbloccare il tutto con diffida alla concessionaria e obbligo a riprendere i lavori, pena l'annullamento della concessione. Da qui il ricorso al Tar vinto dal destinatario che rispedisce al mittente la revoca.

Il campo Testaccio resta una buca incolta. Per non parlare degli spogliatoi, dove nei mesi hanno trovato rifugio immigrati e senza tetto e dove esattamente un anno fa è scoppiato un incendio. "I locali sono stati murati, ma non è stata effettuata nessuna disinfestazione" ​ci spiega il presidente del Consiglio del I Municipio, Yuri Trombetti, ex assessore ai Lavori Pubblici del parlamentino.

Peccato che sopra i vecchi spogliatoi ci sia un asilo nido, I Coccetti di via Zabaglia, e che bambini e maestre ancora si lamentino del cattivo odore proveniente dai piani bassi. Insieme a Trombetti, un altro testaccino doc ha seguito in più occasioni la vicenda, Alessandro Cochi, ex delegato di Alemanno allo Sport. Che oggi, dopo anni di battaglie, ricorda ai nuovi inquilini del Campidoglio le condizioni del vecchio campo giallorosso.  

"MARINO SI FACCIA CARICO DEL CAMPO" - “La nuova Amministrazione di Roma Capitale dovrebbe cominciare a farsi da subito carico della situazione di degrado strutturale e di abbandono in cui da lungo tempo versa il Campo Testaccio" dichiara Cochi.

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"Purtroppo, la storia dei ritardi nei lavori è tristemente nota e personalmente, ho profuso tutto l’impegno possibile per quanto di competenza, per tentare di sbloccarla.Inoltre - prosegue - l’autorizzazione concessa da Veltroni senza tenere conto​ che l’area sottostante l’impianto sportivo presentava un elevato rischio di sospensione dei lavori per il ritrovamento di reperti archeologici. Come si è puntualmente verificato, nonostante la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma avesse riscontrato tale evenienza”.

“Una situazione paradossale che il Sindaco, l’Assessorato alla Mobilità, l‘Ufficio Pup, l’Assessorato allo Sport, insieme a quello al Bilancio insieme con il Segretariato e l’Avvocatura di Roma Capitale dovrebbero prendere in seria considerazione trovando una rapida soluzione". 

"Per riuscire nell’intento –conclude Cochi– non servono mozioni e ordini del giorno del Consiglio municipale di competenza territoriale, ma azioni di governo ben mirate e supportate da una precisa volontà politica". Magari non servono, ma il Municipio ci ha pensato comunque, con un Odg ad hoc per il terreno. 

"SUBITO TAVOLO TECNICO" - "Abbiamo richiesto un tavolo tecnico con il concessionario e il sindaco Marino - spiega il presidente Trombetti - Chiediamo che la situazione venga affrontata di petto, e il prima possibile".

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